“Canto la bassa” di Mauro Capellari

Canto la bassa e tutti i campi verdi
solcati da quei larghi e lenti fossi;
e seguo il volo, prima che si perdi,
di aironi verso i bei tramonti rossi.

Le albe ed i tramonti nella bassa
di rossi e viola sono colorati;
il sole, quando sorge oppur s’abbassa
fiammeggia su orizzonti illimitati.

Là c’è un cancello, qua c’è un capitello,
la strada bianca in mezzo ai due fossati;
e ti avvicini piano ad un ostello
di canne, fiori e arbusti germogliati.

E’ il Parco del Brusà, meta di amanti
della natura bella e rigogliosa;
si stende tra aquitrini, par che canti
che la palude può esser radiosa.

E l’argine del dolce fiume nostro
racchiude dei tesori di ricordi.
L’Adige che di notte sembra inchiostro
e nel fluir emana lievi accordi.

La nebbia poi, una cortina argento,
nasconde le persone e cose belle.
Ma un po’ più su risplende il firmamento …
di giorno il sole, e a notte mille stelle.

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